da "Vivienna"
La crisi idrica in provincia di Enna continua anche se qualche notizia favorevole arriva dalla diga di Ancipa dove è stato accertato che ci sono almeno un milione di metri cubi di acqua, quindi in grado di alimentare i comuni interessati almeno per un mese, sperando che in questo periodo di tempo arrivino le grandi piogge per alimentare l’invaso di Troina. Rimangono fuori dalla diga di Troina i tre comuni Aidone, Piazza Armerina e Valguarnera, che vengono alimentano dall’acquedotto Blufi con circa 32 litri al secondo per cui rimangono a carico dell’Ancipa per quanto riguarda la provincia di Enna 14 comuni, tenuto conto che Catenanuova, Centuripe e Regalbuto sono alimentati dall’acquedotto Sollazzo.
Attualmente a questi quattordici comuni viene diviso la quantità di acqua che arriva dalla diga Ancipa circa 173 litri al secondo, pari a 15 mila metri cubi, quantità che potrebbe consentire di sopravvivere, elargendo l’acqua a giorni alterni. Nel capoluogo ennese Pergusa era stata inserita nella distribuzione a giorni alterni, ma sorgevano delle difficoltà, per cui Pergusa è tornata ad avere l’acqua ogni giorno, utilizzando i 20 litri di acqua al secondo che provengono dai pozzi comunali di Bannata, Bannatella e Furma. L’erogazione a giorni alterni rimane così come avviene da più di un mese con Enna bassa, Spirito Santo in un giorno, gli altri quartieri in un altro giorno. Proprio in questo momento è necessario che la popolazione si convinca che l’emergenza idrica esiste e quindi fare di tutto per risparmiare acqua, utilizzandola quando è strettamente necessario perché la crisi potrebbe anche allungarsi oltre dicembre se non arriva la pioggia o meglio ancora le nevicate perché l’invaso ha bisogno di ricevere contributi idrici sostanziali per poter alimentare i comuni che dipendono dalla diga di Troina. Peccato che i pozzi comunali danno appena 20 litri al secondo perché in caso contrario una parte di Enna bassa poteva essere alimentata da questi pozzi, invece tutto dipende proprio dall’Ancipa. I tecnici di AcquaEnna, la società che gestisce l’erogazione dell’acqua, giornalmente controllano lo stato delle vasche di raccolta del Castello di Lombardia e sul livello dell’acqua dipende il numero di ore di distribuzione al capoluogo ennese.
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