Pagine

giovedì 29 novembre 2012

Perdura la crisi idrica in provincia di Enna

                                                       da "Vivienna"

La crisi idrica in provincia di Enna continua anche se qualche notizia favorevole arriva dalla diga di Ancipa dove è stato accertato che ci sono almeno un milione di metri cubi di acqua, quindi in grado di alimentare i comuni interessati almeno per un mese, sperando che in questo periodo di tempo arrivino le grandi piogge per alimentare l’invaso di Troina. Rimangono fuori dalla diga di Troina i tre comuni Aidone, Piazza Armerina e Valguarnera, che vengono alimentano dall’acquedotto Blufi con circa 32 litri al secondo per cui rimangono a carico dell’Ancipa per quanto riguarda la provincia di Enna 14 comuni, tenuto conto che Catenanuova, Centuripe e Regalbuto sono alimentati dall’acquedotto Sollazzo.
Attualmente a questi quattordici comuni viene diviso la quantità di acqua che arriva dalla diga Ancipa circa 173 litri al secondo, pari a 15 mila metri cubi, quantità che potrebbe consentire di sopravvivere, elargendo l’acqua a giorni alterni. Nel capoluogo ennese Pergusa era stata inserita nella distribuzione a giorni alterni, ma sorgevano delle difficoltà, per cui Pergusa è tornata ad avere l’acqua ogni giorno, utilizzando i 20 litri di acqua al secondo che provengono dai pozzi comunali di Bannata, Bannatella e Furma. L’erogazione a giorni alterni rimane così come avviene da più di un mese con Enna bassa, Spirito Santo in un giorno, gli altri quartieri in un altro giorno. Proprio in questo momento è necessario che la popolazione si convinca che l’emergenza idrica esiste e quindi fare di tutto per risparmiare acqua, utilizzandola quando è strettamente necessario perché la crisi potrebbe anche allungarsi oltre dicembre se non arriva la pioggia o meglio ancora le nevicate perché l’invaso ha bisogno di ricevere contributi idrici sostanziali per poter alimentare i comuni che dipendono dalla diga di Troina. Peccato che i pozzi comunali danno appena 20 litri al secondo perché in caso contrario una parte di Enna bassa poteva essere alimentata da questi pozzi, invece tutto dipende proprio dall’Ancipa. I tecnici di AcquaEnna, la società che gestisce l’erogazione dell’acqua, giornalmente controllano lo stato delle vasche di raccolta del Castello di Lombardia e sul livello dell’acqua dipende il numero di ore di distribuzione al capoluogo ennese.

Nessun commento:

Posta un commento