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martedì 27 novembre 2012

ENNA. AFFITTI IN NERO A UNIVERSITARI


                                                               da "vivienna"

La Compagnia della Guardia di Finanza di Enna ha portato a termine un piano di contrasto al fenomeno delle locazioni irregolari, che generano in città un discreto giro d’affare, in parte sconosciuto all’erario dello Stato, ed alimentato, loro malgrado, dalla fascia debole e disagiata degli studenti fuori sede dell’ateneo “Kore”, indotti a pagare canoni salati per poter disporre di un posto letto per periodi relativamente brevi.

La strategia messa in campo, sviluppata con molta discrezione, si è avvalsa inizialmente del contributo della segreteria della struttura universitaria, che ha messo a disposizione gli elenchi degli studenti fuori sede, che potenzialmente avrebbero potuto necessitare di un alloggio in città.
Poco meno di 200 giovani universitari, originari in gran parte da altre province siciliane, ma provenienti anche da fuori regione, sono stati coinvolti nel progetto. Ciascuno di essi ha ricevuto un questionario con il quale venivano richiesti i termini e le condizioni del rapporto affittuario, compresi gli elementi identificativi del locatore, l’ammontare del canone, la presenza di eventuali coinquilini ed ogni utile notizia all’accertamento tributario.
La collaborazione pressoché corale dei giovani si è rivelata preziosa, se non proprio indispensabile, per portare a buon fine l’attività di monitoraggio, che ha consentito di far emergere l’esistenza di una molteplicità di contratti di affitto non registrati, con canoni di locazione non dichiarati per quasi 65.000 euro, che i proprietari degli appartamenti avevano percepito senza denunciarli al fisco.
Tredici locatori sono stati, pertanto, segnalati all’Agenzia delle Entrate per l’omessa o infedele dichiarazione dei redditi; sette degli stessi sono stati, inoltre, verbalizzati per le violazioni alle disposizioni di pubblica sicurezza, avendo omesso la comunicazione obbligatoria sui dati personali degli inquilini.
Come detto, il risultato di servizio che, nel difficile contesto economico nel quale il nostro Paese si trova, contribuisce a recuperare fondi sottratti alle casse dello Stato ed agli interessi collettivi, è stato reso possibile grazie alla imprescindibile collaborazione di tanti giovani che hanno risposto puntualmente ai questionari ricevuti.
Il contributo collettivo offerto, che consente di apprezzare un’accresciuta sensibilità sociale sul delicato tema della lotta all’evasione fiscale, è il segno di un cambiamento vero nella coscienza pubblica rispetto al dovere di solidarietà ed un passo significativo verso la realizzazione del principio di perequazione fiscale che trova espressione nello slogan “pagare tutti per pagare di meno

http://www.vivienna.it/2012/11/27/enna-affitti-in-nero-gdf-controlli-a-tappeto-evasione-pigioni-alloggi-ceduti-a-universitari/

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