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giovedì 20 dicembre 2012

La fine del mondo secondo Agata...

‘Nino mi ha più volte proposto di scrivere qualcosa nel blog e così eccomi qua…Quale ispirazione
migliore: la fine del mondo! Non mi andava di scrivere “impegnativo”,per cui scrivo per vezzo o
per passione, magari anche per passatempo.
E allora ci provo. Ponendo per assurdo che il 21 dicembre finisca il mondo, non voglio avvilirvi/mi,
così spero di esorcizzare raccontandovi una storia.
(Ogni riferimento a fatti e/o persone è puramente casuale).
Un albero di natale adornato a festa, delle calze cucite dalla nonna appese sul bordo del
caminetto acceso. Il nonno e il piccolo Josuè, incartano i loro doni. Piccoli animaletti in legno che il nonno ha pazientemente lavorato con il coltellino, quello che tiene sempre nella tasca destra.
Il lavoro scorre veloce fino a quando Josuè esclama: “ Nonno! Ma tu ci credi che finirà il mondo?”.
L’uomo, anziano e saggio, sapeva di non poter dare al piccolo una risposta troppo scontata né
tantomeno sarebbe bastato un secco no..o si. Così alzandosi dalla poltrona disse: “ vieni Josuè,
sediamoci qui in terra davanti al fuoco, ti racconto una storia…”
“Vedi piccolo mio ero ancora un bambino, forse più piccolo di te, e un giorno sentii parlare mia
madre di qualche cosa di terribile che sarebbe accaduto due giorni dopo. Si vociferava che il
mondo sarebbe finito, e la mamma alle mie domande rispondeva sempre vagamente: non accade
nulla…tra due giorni andiamo in chiesa!
Era diventato il mio chiodo fisso ormai, non sapevo quanto grande fosse questo meraviglioso
mondo, ma avevo sempre pensato di volerne girare ogni parte. Volevo diventare pilota di aerei,
sposare una meravigliosa donna e fare tanti figli. Ma quell’idea che tutto ad un tratto non fosse
possibile mi spaventava.
Si parlava di una cometa Halley, che sarebbe arrivata sulla terra polverizzandoci tutti, allora la
tecnologia non era in grado di comprendere i fenomeni celesti, e il panico si duffuse. Apriti cielo:
Ciarlatani per le strade vendevano pillole anticometa per proteggere contro gli effetti del veleno
rilasciato dalla sua scia.
Le chiese tennero veglie di preghiera per notti e notti e profeti dell’apocalisse scrissero al Royal
Greenwich Observatory per dire che la Cometa avrebbe causato maree incredibili nelle Americhe
perché il Pacifico sarebbe confluito nell’Atlantico.
Andai anch’io in chiesa con la mia famiglie e fu in quella notte che conobbi tua nonna. Aveva solo
nove anni ma furono abbastanza per farmi innamorare di lei.”
Il piccolo Josuè ascoltava in silenzio, non una parola.
“Arrivò il maggio 1910 – continuò il nonno - e il mondo non finì. Però non ha imparato niente dal
1910!+

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