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venerdì 15 marzo 2013

le amministrative incombono, non è forse ora di tirare fuori i "cabbasisi"

Scavando tra vecchi articoli salvati e vecchie attività svolte, mi sono imbattuto in un articolo a firma di Agostino Sella, postato sul suo blog nel dicembre 2011, in riferimento ad una manifestazione organizzata da me, da Peppe Chiaramonte  e che vide la partecipazione di decine di persone, ma soprattutto che aveva come protagonisti un gruppo di giovani che avanzavano proposte ed idee per la propria città... E' proprio da qui che voglio partire. In questi gorni sto partecipando a diversi incontri "politici", incontri che per lo più sembrano partite a schacchi tra vecchi signori... Già, tra circa due mesi si vota! e allora che fare? non vi nascondo la confusione che ogni tanto mi pervade, il pensiero ed anche la responsabilità di cercar di individuare chi potrebbe rappresentare cosa, il cambiamento? il rinnovamento? Non lo so davvero... e non vorrei perdermi in frasi retoriche che ormai hanno stufato tutti; non mi affascinano i personalismi, semmai mi affascina un progetto, una visione nuova di intendere le cose... ed  è  proprio da qui che nasce la mia confusione. Un vecchio pensiero mi squote la mente e vorrei che lo stesso pensiero pervadesse la mente di chi con me o come me, in questi anni si è confrontato su come questo paese potrebbe essere ma non è! vorrei che i tanti ragazzi con cui ho avuto il piacere di interloquire, anche animatamente e non necessariamente in luoghi di meditazione, iniziassero a  ribellarsi, iniziassero davvero a gridare il disagio di una generazione che sembra non aver speranza, di dire che non è più possibile mantenere questo stato di cose, di gridare basta!!!
Ed è proprio quest'articolo che mi ha fatto riflettere facendomi uscire da uno stato di torpore... è l'esempio più naturale di come la buona politica esista,  di come le idee possano davvero camminare sulle gambe degli uomini, in questo caso su quelle di ragazzi che hanno qualcosa da proporre e che se uniti potrebbero davvero portare un cambiamento. E' proprio per questo che mi sto chiedendo per quanto ancora dovremo delegare il nostro futuro a LORO; Quando, una nuova forza generazionale, aldilà degli schieramenti, sarà in grado di imporsi con idee, con progetti innovativi, con l'idea che la politica è servizio, non l'occupazione di un posto fisso  a tempo determinato e per molti anche a tempo indeterminato! Quando potrà essere possibile? Gurdiamoci attorno vi prego! Vi sembro grillino? No No. Per me e per molti di noi questa è il modo di fare politica che abbiamo sempre inteso e che nasce in tempi non sospetti... senza isterismi di massa... lo abbiamo sempre fatto! Certo, tutto è migliorabile per carità.. la riflessione che stiamo facendo con qualche amico, è se sia il caso di dare davvero un contributo a questa campagna elettorale sia organizzativo per intenderci, con la formazione di una vera e propria lista fatta di volti nuovi, ma soprattutto di idee...  immaginate  l'entusiasmo che potremmo creare e diffondere, diventeremmo la speranza, per la nostra gente,di un futuro migliore...
vedremo cosa succederà nei prossimi giorni, certamente non vorrò mai pentirmi di  non averci  quantomeno provato!
 
 
 
Ps: di seguito l'articolo, vi prego di andare oltre lo steccato del partitismo che in questo caso poco c'entra.






Lo scrivo subito, senza discernere nulla, altrimenti non lo scrivo più, anche a costo di dire cose un poco sconnesse.
Oggi i problemi dello stato sociale, quelli dell’educazione la sinistra non li affronta più, li affronta la destra.
Vengo appena da una bellissima assemblea organizzata da La Destra di Nino Cammarata e Giuseppe Chiaramonte con Gino Ioppolo e Nello Musumeci.
Io che sono abituato a seguire le assemblee di sinistra sono rimasto piuttosto sorpreso.
Una sala piena, circa 150 persone, tutte attente ad ascoltare.
Non vecchietti, tesserati di partito o truppe clientelari al seguito dei soliti politici noti.
Ma ragazzi intelligenti delle migliori famiglie piazzesi, gente che pensa e che quando parla sa quello che dice
.
E’ la conferma che oggi i giovani cercano i movimenti di destra e non quelli di sinistra.
Peraltro come dare torto a questi ragazzi. A Piazza la sinistra è allagata dal crisafullismo. Da anni, ormai, non ci sono spazi di dibattito e di discussione in giro.
Avete mai visto in questi 4 anni un’assemblea pubblica del PD o degli altri partiti della sinistra?
I pochi giovani che aveva il PD li ha fatti scappare.
Il partito è lacerato dalle liti interne, discussioni che riguardano solamente la gestione del potere senza nessun riferimento ai valori ed ai progetti.
Ma la cosa che mi ha sorpreso più di tutti è questa: la destra ha parlato dei temi della sinistra meglio di come ne parla la sinistra.
La destra si è impadronita di uno spazio che la sinistra non occupa più.
Tanto è vero che stasera - all’hotel villa romana mi sono sentito quasi a casa mia.
Allora - mi sono detto imbarazzato - il problema sono io che sono diventato di destra o è la sinistra che non fa più la sinistra?
Io certamente di destra non lo sono diventato.
Il problema vero è che la sinistra non fa più la sinistra.
Da poco spazio per i temi legati all’educazione, alla pratica della democrazia, alle politiche giovanili, allo sport, alle politiche del lavoro.
La gestione della nostra città in questo periodo ne è un piccolo esempio.
Ho sentito nell’intervento di Nello Musumeci di grande spessore politico, una grande carica valoriale di sinistra.
Musumeci ha parlato con grande competenza di stato sociale, di educazione, di lavoro ed uguaglianza, andando a cercare le ragioni di fondo di questa crisi.
Parole che i leader di sinistra di oggi non pronunciano più.
Poi interventi interessantissimi di ragazzi piazzesi come Gianfilippo Marino 30enne funzionario al comune di Pietraperzia, Davide Scoppo che ha parlato saggiamente di poteri occulti della finanza, Moreno Costa che ha parlato della straordinaria esperienza della Caritas e Salvo Cancarè.
Adesso ho una risposta a chi mi chiede: “Ma a Piazza i giovani che fanno politica dove sono?”
La risposta c’è: “la maggior parte di loro sta a destra e ci sta pure bene”.
E non sta nell'orbita nella destra berlusconiana, demagogica e priva di valori.
Ma sta con la destra sociale. In quella destra che oggi ha più cose da dire della sinistra che nel frattempo cerca il bandolo della matassa passando il tempo a litigare ed a godersi le cariatidi come D’alema e Crisafulli.
Giovani che - seppur non militano in nessun partito - hanno quell’area come punto di riferimento.
Se fossi nei panni di Nino Cammarata sarei felicissimo.
"Nino, hai da lavorare.
Attenzione però, non commettere gli errori del passato. Liberati e vola alto. Segui il tuo leader Nello Musumeci".
Chiudo dicendo che stasera non me ne frega nulla della sinistra o della destra.
In questo momento il mio paese ha bisogno di mettere insieme le forze migliori per combattere le crisi che stiamo attraversando che arriva a mettere in discussione anche l’euro, sintomo evidente che siamo messi veramente male.
Ed allora cari piazzesi, togliamoci i distintivi e finiamo di sventolare le bandierine.
Freghiamocene della destra e anche della sinistra. Ripartiamo da basso con un’azione trasversale, che mandi a quel paese la politica delle cariatiti e dei suoi seguaci.
Facciamo tutte le assemblee che volete e riappropriamoci della politica intesa come “l'arte di governare le società”. Solo il dibattito ed il confronto ci farà crescere e migliorare.
Un abbraccio
Agostino Sella

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